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CANTIERE APERTO - VIDEO

Un cantiere aperto di restauro per conoscere più da vicino il monumento simbolo di San Ferdinando, comune della Piana di Rosarno che ha la fortuna di ospitare, al centro della piazza cittadina, una imponente scultura in bronzo, realizzata negli anni Venti del Novecento dal celebre scultore calabrese Francesco Jerace, in ricordo dei caduti sanferdinandesi della Grande Guerra. Non un semplice intervento di restauro ma un vero programma di valorizzazione del monumento di Francesco Jerace, promosso da Comune di San Ferdinando, grazie all’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentina. Il progetto ha infatti consentito di organizzare nei primi mesi del 2022 un cantiere fruibile al pubblico, dando così la possibilità di assistere di persona agli interventi di consolidamento e pulitura di uno dei più antichi monumenti ai caduti della Calabria. Il restauro, effettuato da Emanuele Ioppolo, con la consulenza dello storico dell’arte e conservatore dei beni culturali, Pasquale Faenza, è stato preceduto da attenta indagine conoscitiva, di rilievo e documentazione, coadiuvata dal prof Franco Prampolini, responsabile del laboratorio SuMMA – Dipartimento PAU dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e da una scrupolosa campagna diagnostica, effettuata dal Dipartimento Scienze Matematiche ed Informatiche Scienze Fisiche e Scienze della Terra dell’Università di Messina nelle figure di Domenico Majolino, Valentina Venuti, Vincenza Crupi, Giuseppe Paladini, Francesco Caridi, Sebastiano Ettore Spoto. A supportare il progetto, anche il FAI delegazione della Locride e della Piana, l’Associazione Territorium e i ragazzi del servizio civile del comune di San Ferdinando. Una collaborazione ha consentito di conoscere meglio non soltanto la monumentale opera in bronzo di San Ferdinando, ma anche la figura di Francesco Jerace, dei committenti dell’opera e del personaggio rappresentato: il sottotenente di Vascello Vito Nunziante, scomparso l’11 settembre del 1916 nelle acque antistanti il porto di Valona, in Albania, a seguito all’affondamento della nave Regina Margherita. Il restauro è stato ovviamente una importante occasione di riflessione per ricordare sia i caduti di San Ferdinando morti durante il Primo Conflitto Mondiale sia i fatti e le vicende connesse all’importante monumento di Jerace, a cominciare dalla fondazione stessa di San Ferdinando da parte dell’antenato del sottotenente di Vascello, il marchese Vito Nicola Nunziante (1775 – 1836), generale dell’esercito borbonico, testimone diretto dell’esecuzione a morte di Gioacchino Murat, imprenditore lungimirante, tra i più dinamici che il Meridione ricordi. A promuovere l’intero progetto è stato una comunicazione mirata, curata da Stefano Mileto, che ha previsto la realizzazione di un sistema QR Code per meglio scoprire, attraverso il proprio telefono cellulare, tutti i contenuti digitali pertinenti questa poco conosciuta opera di uno degli artisti più illustri della Calabria.

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