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LA CAPPELLA DEI NUNZIANTE 

La cappella funeraria dei Nunziante, intitolata alla Madonna Perdono, fu probabilmente il primo edificio di culto innalzato a San Ferdinando. Lo conferma la sua stessa ubicazione sul fronte opposto al palazzo dei Nunziante, così come si evidenzia su una carta topografica di San Ferdinando del 1836. Sappiamo infatti che il 19 Gennaio 1829 era stata istituita la parrocchia di San Ferdinando, probabilmente ospitata in una piccola chiesa baraccata, forse la stessa a cui fu destinata la campana portata da re Ferdinando II di Borbone durante il suo soggiorno calabrese dai marchesi Nunziante, nel 1833. Lo stesso Giuseppe Polimeni, pilastro portante della storia di San Ferdinando, afferma che la chiesa del Perdono fu costruita dopo il 1832, a seguito dell’edificazione delle prime case del novello villaggio, datate intorno agli anni Venti dell’Ottocento.

Si potrebbe trattare della chiesa citata da Ferdinando Nunziante nel 1844, in occasione di una richiesta di fondi destinati a costruire un edificio di culto più grande, dal momento che quella esistente, fatta costruire dal padre, il generale Vito Nunziante, poteva contenere solo 100 persone. La chiesetta del Perdono si caratterizza per le sue piccole proporzioni e per un campanile a vela che troneggia in facciata, sulla quale nel corso degli anni 80 del Novecento fu affissa una lapide, che ricorda appunto l'anno di edificazione della cappella: il 1832.

Al suo interno, nella piccola navata a terminazione quadrata, troneggia il monumentale sarcofago del generale Vito Nunziante, morto a Napoli nel 1836 e seppellito a San Ferdinando secondo le sue volontà.

TOMBA DEL GENERALE VITO NUNZIANTE (1775-1836)

Davanti al sarcofago ottocentesco, su cui si erge il busto del generale borbonico, si colloca la tomba di Vito Nunziante (1837 - 1905), figlio di Ferdinando (1800 - 1851), realizzata con marmi policromi e rilievi in bronzo. Il monumento funerario è arricchito dallo stemma di famiglia, una grande croce con ghirlande e un medaglione in marmo a basso rilievo raffigurante il profilo del marchese, opera autografa di Vincenzo Balestrieri (1888 - 1936), scultore napoletano attivo alla fine dell’Ottocento.

TOMBA DI VITO NUNZIANTE (1837 - 1905)

Sulla parete destra si staglia anche il cenotafio di Vito Nunziante, il giovane sottotenente di vascello, a cui è dedicato il monumento ai caduti di San Ferdinando, morto a soli 22 anni, nel 1916, a seguito dell’affondamento della nave Regina Margherita. Lungo la stessa parete si susseguono le lapidi di diversi esponenti della famiglia Nunziante, tra cui quella di Ferdinando (1863 - 1941) padre del sottotenente di vascello Vito, quella di Francesco Nunziante, figlio della seconda moglie del generale borbonico Vito Nunziante, e poi ancora la tomba di Luigi Coda Nunziante, scomparso nel 1950, da cui prese avvio la discendenza Coda Nunziante dopo il matrimonio della sorella del sottotenente Vito Nunziante, morto nel 1916.

CENOTAFIO  DEL SOTTOTENENTE DI VASCELLO VITO NUNZIANTE (1894  - 1916)

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